Tre detenuti del carcere di Prato, di età compresa tra i 26 e i 36 anni e originari della Campania, sono stati arrestati dopo essere stati colti in flagranza di reato mentre telefonavano dalla loro cella durante il sorvolo di droni sul penitenziario.
Scoperta e perquisizione
La polizia penitenziaria ha sorpreso i tre detenuti, che utilizzavano tre smartphone all’interno della camera di pernottamento 147, situata nella sesta sezione del carcere. Durante l’operazione, è stata effettuata una perquisizione che ha portato al rinvenimento di caricabatterie, un tirapugni, punteruoli, una lama rudimentale, forbici e vari farmaci in violazione delle normative penitenziarie.

Le indagini e le dichiarazioni
Secondo quanto riportato dalla procura di Prato, un detenuto che ha deciso di collaborare con gli inquirenti, attualmente sottoposto a misure di tutela, ha dichiarato di aver visto i tre detenuti della cella 147 utilizzare i telefoni per gestire l’approvvigionamento di stupefacenti tramite droni, nonché la vendita di droga all’interno della Dogaia e in altri istituti penitenziari, insieme alla fornitura di armi e telefoni.
Il procuratore Luca Tescaroli ha commentato che tali affermazioni trovano conferma nei materiali rinvenuti durante l’operazione. Le indagini sono state condotte con la collaborazione della polizia penitenziaria di Prato.